“Tutto il mondo su una pizza”, è una semplice frase destinata a contenere non solo prodotti alimentari ma anche saperi, innovazioni, idee e concetti!
La città di Palermo, sin dai tempi dei Fenici, ha fatto della capacità di mutare a seconda dei flussi, sia di persone che, ovviamente, di idee, uno dei suoi principali punti di forza. Questa commistione, tipica delle “città-porto”, che la accomuna peraltro a Napoli, si è riversata in modo naturale ed organico, anche nel modo di vivere e di pensare degli abitanti. Non in un contrasto antinomico tra, ad esempio “Oriente” ed “Occidente”, come più facilmente si potrebbe pensare, ma in un amalgama che prende, da ambo le parti, e crea una pizza capace di integrare organicamente ingredienti di tutti i tipi, miscelando sapori (e concetti) provenienti da aree geografiche e mentali lontanissime.
Su questo assunto diventa più semplice e chiaro risolvere l’aspetto relativo al franchising: l’affiliazione commerciale nasconde in sé, come ogni modello, degli aspetti vincenti. Ma, per ovvi motivi, anche alcuni aspetti oscuri che hanno reso fallimentari, se non a fronte di ingenti investimenti economici, gran parte degli esperimenti commerciali in tal senso. Nell’ottica dell’unione, il franchising, inteso come rapporto di collaborazione tra imprenditori, riesce ad evitare l’immediata produzione di distanza culturale che, di default, si instaura tra negozio e città. Questo perché, sin dall’inizio, si fa leva su qualcosa che accomuna in maniera naturale i cittadini di ogni città del mondo: la volontà di rendere migliore la propria esistenza.
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